La fame nel mondo non accenna a diminuire per il terzo anno consecutivo

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Lo scorso luglio è stato pubblicato il rapporto “Stato della Sicurezza Alimentare e della Nutrizione nel mondo 2019”, che monitora i progressi fatti per il raggiungimento di un mondo senza fame e malnutrizione, nella cornice degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Nello specifico, il rapporto si concentra sui target “eliminare la fame e assicurare a tutte le persone l’accesso all’alimentazione sicura” (SDG Target 2.1) e “eliminare tutte le forme di malnutrizione” (SDG Target 2.2).

Il rapporto è stato elaborato dalla FAO in collaborazione con esperti tecnici di IFAD, UNICEF, World Food Program e Organizzazione Mondiale della Sanità.

Sconfiggere la fame: la sfida dell’SDG 2

Dopo decenni di declino costante, l’andamento della fame nel mondo si è invertito nel 2015 e il numero di persone che soffrono la fame è lentamente cresciuto. Oggi più di 820 milioni di persone nel mondo soffrono la fame, una persona su nove, evidenziando l’immensa sfida del raggiungere l’obiettivo Fame zero (SDG 2) entro il 2030.

I progressi compiuti per dimezzare il numero di bambini che soffrono di malnutrizione cronica e ridurre il numero di quelli con basso peso alla nascita sono troppo lenti, e ciò contribuisce a rendere ancora più difficile il raggiungimento dell’SDG 2. Allo stesso tempo, a queste sfide si aggiungono sovrappeso e obesità, che continuano ad aumentare in tutto il mondo, in particolare tra i bambini in età scolare e gli adulti.

La fame è in aumento in quasi tutte le regioni africane, dove l’incidenza della denutrizione ha raggiunto il 22,8% della popolazione nell’area Sub-Sahariana, e in America Latina, sebbene con percentuali minori. In Asia, nonostante i progressi registrati negli ultimi cinque anni, vi sono ancora livelli elevati di denutrizione, in particolare in Asia meridionale (15%) e in Asia occidentale (12%), dove i dati segnalano un peggioramento. La popolazione denutrita è distribuita in modo non uniforme, concentrandosi maggiormente in Asia (più di 500 milioni di persone). Il numero è cresciuto in maniera costante in Africa, dove ha raggiunto quasi i 260 milioni di persone nel 2018, di cui il 90% in Africa Sub-Sahariana.

La diffusione dell’insicurezza alimentare

L’edizione 2019 del rapporto introduce un nuovo indicatore per monitorare il cammino verso l’obiettivo Fame zero: la prevalenza dell’insicurezza alimentare moderata o grave. Le persone esposte a moderata insicurezza alimentare affrontano incertezze rispetto alla loro capacità di procurarsi il cibo e per sopravvivere hanno dovuto ridurre la qualità o la quantità di cibo che consumano a causa di scarsità economica o di altre risorse. Le persone che si trovano ad affrontare una insicurezza alimentare grave, invece, hanno esaurito il cibo e sperimentato la fame, anche per giorni, con conseguenze sulla loro salute e il loro benessere.

Secondo le stime più recenti, il 9,2% della popolazione mondiale (poco più di 700 milioni di persone) ha vissuto in situazione di insicurezza alimentare grave, mentre l’insicurezza alimentare moderata ha colpito il 17,2% della popolazione mondiale – 1,3 miliardi di persone. L’insicurezza alimentare colpisce quindi più di 2 miliardi di persone nel mondo.

Anche nei paesi ad alto reddito una consistente porzione della popolazione non ha regolare accesso a un’alimentazione sana, nutriente e sufficiente. In Europa e Nord America si stima che l’8% della popolazione viva in situazione di insicurezza alimentare, principalmente di livello moderato.

Un esame più attento dell’insicurezza alimentare indica anche un divario di genere. In tutti i continenti, la prevalenza dell’insicurezza alimentare è più elevata tra le donne rispetto agli uomini, con maggiori differenze riscontrate in America Latina.

Conclusioni

È fondamentale continuare a lavorare per eliminare la fame, ma bisogna andare oltre e sconfiggere ogni forma di malnutrizione, garantendo l’accesso a un’alimentazione sufficiente, nutriente e sana. La fine della fame e della malnutrizione entro il 2030 richiede interventi e politiche più decisi – non solo come portata, ma anche in termini di collaborazione multisettoriale. Questo cambiamento deve essere inclusivo e comprendere i più poveri e vulnerabili, e deve puntare a sconfiggere le disuguaglianze a ogni livello e rafforzare la capacità dei paesi di salvaguardare la sicurezza alimentare nei momenti di recessione economica.

Per scaricare il rapporto “Stato della Sicurezza Alimentare e della Nutrizione nel mondo 2019”: http://bit.ly/2PDLFHI

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